sabato 28 febbraio 2015

Cimbri e Fora Febraro: un sabato valdagnese

Valdagno Cimbernauti

A volte ritornarno, è proprio il caso di dirlo.
Ho trascurato molto questo blog e non ne sono felice perché è un po' un piccolo diario dove racconto tutto ciò che passa per la mia testa, sotto l'etichetta "Valdagno".
Così come ho aggiornato poco il blog, altrettanto sono ritornata poco ma spero che con la bella stagione le cose cambino.
Oggi, 28 Febbraio sarò proprio a Valdagno city, per due motivi essenziali: Fora Febraro e Cimbernauti.

Cominciamo con la spiegazione di Fora Febraro, per chi leggesse queste pagine e non fosse originario dell'Alto Vicentino. Ne ho parlato già in inglese su Italian Storytellers.
Fora Febraro è la tradizione di fare casino con tutto ciò che abbiamo per le mani per scacciare l'inverno.
Sicuramente di origine pagana, non ho trovato scritti che spiegassero per bene come si è affermata nell'Alto Vicentino.
Per chi non vi è abituato, è una sorta di guerra rumorosa e felice perché la bella stagione e i suoi frutti stanno tornando.
Quando ero piccola, mia nonna Cecilia mi portava sempre in giro con i coperchi delle pentole.
Io mi divertivo un sacco perché quel giorno potevo fare ogni tipo di rumore e non essere sgridata.

La giornata di oggi si completa con una bella mattinata istruttiva sui Cimbri e la loro lingua.
Dicesi Cimbri quella popolazione di origine barbarica (si dice provengano dallo Jutland e che si siano mescolati poi con popolazioni germaniche) che conquistò e visse in certe zone del Veneto, quali la Lessinia o l'Altopiano di Asiago.
Molte contrade Valdagnesi e Recoaresi sono cimbre all'ennesima potenza, comprese le zone dalle quali arrivavano i miei nonni materni.
Non molto tempo fa, ci fu una persona che, guardandomi in faccia, mi disse "tu sei proprio Cimbra, hai i colori Cimbri".

Oggi per me sarà una giornata di sorrisi ritrovati e affetti da strucar su!
Quando si vive lontani dal posto in cui si è cresciuti, le cose che mancano per prime sono i paesaggi, poi arrivano i gusti e la tradizione.
I miei ritorni valdagnesi mi aiutano a recuperare proprio tutto questo: mi riempio gli occhi del paesaggio e gusto ogni singolo boccone di ciò che arriva dentro ad un piatto.

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