giovedì 21 novembre 2013

Il vecchio campo da calcio dell'Oratorio Don Bosco

Dal sito del teatro di Verona 

Dove oggi c’è il piazzale asfaltato per il parcheggio delle vetture dentro al cortile dell’Oratorio di Valdagno, che viene particolarmente sfruttato per la sosta quasi selvaggia delle vetture nelle mattinate del mercato del Venerdì mattina, una volta c’era un campo da calcio.
Un’immagine della Piastra Polifunzionale dell’Oratorio Don Bosco di Valdagno, tratta dal sito Internet del Comune http://www.comune.valdagno.vi.it, alla sezione “Impianti sportivi”.
Impensabile ai più, eppure era proprio così.
Il campo da calcio iniziava proprio a ridosso della rete della Piastra(utilizzata al tempo per le partite di basket e di pallavolo), lasciando uno spazio minimo necessario a far passare quelle persone che si dovevano recare al bar o in sede Scout, e da lì si estendeva per tutta la lunghezza del piazzale asfaltato davanti allo stabile del Cinema Super, fino alla mura delle abitazioni in direzione sud, giù in fondo.

C’erano due porte, quella dalla parte del bar che era ben più grande rispetto all’altra (aspetto particolarmente rilevante per i tornei estivi, per scegliere il campo più vantaggioso quando si fa testa o croce ad inizio partita) e, altra cosa non di poco conto, una rientranza di circa mezzo metro all’altezza degli scalini che scendono verso il marciapiede posto in prossimità dell’ex strada Statale 246, che coincideva con la riga del fallo laterale del campo: in pratica qui serviva un dribbling verso il centro del campo per evitare di finire involontariamente contro la cancellata, e magari veder sfumare una bella azione di contropiede per cause…..diciamo così….. indipendenti dai giocatori in campo. Guai se c’erano macchine in mezzo al piazzale quando erano in programma incontri di calcio di Sabato o Domenica; ricordo addirittura sollevamenti delle auto da parte di robusti giocatori (3 /4 per parte) per portarle a piccoli sforzi fuori dalle righe del campo. Oggi penso succederebbe il contrario, ma forse neanche se ne parlerebbe di organizzare una partita dove sostano le vetture, coi pochi spazi disponibili in centro e l’aumento dei mezzi a motore no c’è più posto lì intorno!
E ancora, come se non bastasse, in mezzo al campo di gioco non potevano mancare i tombini per o scolo delle acque meteoriche e relativi avvallamenti per facilitare il compluvio dell’acqua al loro interno nelle giornate di pioggia: anche questo era un aspetto non di poco conto per i portieri, che potevano vedersi costretti a parate impreviste a causa di imprevedibili variazioni delle traiettorie della palla, per l’impatto al suolo con uno di questi manufatti. Durante i tornei estivi, ai quali assistevano spesso anche amici e conoscenti dei giocatori dalla scalinata d’ingresso al Cinema Super, poteva anche capitare che il pallone da calcio finisse involontariamente in Statale, o addirittura nei poggioli delle abitazioni di fronte: e qui non mancava occasione che il povero sfortunato che abitava lì uscisse e iniziasse ad imprecare, e non era così scontato che il pallone fosse restituito per riprendere l’incontro.
Gli spogliatoi per cambiarsi ad inizio e fine partita erano (e forse lo sono ancora) negli interrati del Cinema Super: qui serviva porre attenzione nel caso ci fossero in corso spettacoli teatrali o film, perché un’esultanza in più per la vittoria di un incontro o del torneo estivo poteva riecheggiare all’interno del Cinema stesso, con conseguenti lamentele di chi assisteva alle scene teatrali o cinematografiche.
Quante “sbrojade” alle ginocchia a giocare nell’asfalto, bei tempi!

@massimin74

2 commenti:

  1. In quel campo ho giocato la mia unica partita (Io sono uno che quando hanno distribuito la passione per il calcio ero a farmi un giro in moto, visto che poi mi sono fatto qualche anno di gare di enduro). In occasione di un torneo ci siamo trovati tra amici e abbiamo messo in piedi una squadra. Il suo nome era !I pì meio dela coà" e il nostro allenatore si metteva a bordo campo con il bottiglione di vino e pan e sopresa. Stiamo parlando di quasi 40 anni fa, altri tempi e bei ricordi.

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