mercoledì 4 settembre 2013

I Tre Scalini

Valdagno via Castello

La chiamavano la "Mora dei tri scalini", mia nonna la chiamava sempre così.
Un tempo, circa fino alla metà degli anni '80, nel punto dove comincia Via Castello, proprio poco dopo la fine di Via Manin, c'era una piccola osteria.
Mi ricordo che la casa, ben diversa da quella che c'è ora, era intonacata di bianco ed aveva i balconi verde scuro.
Per me era un luogo di mille passaggi perché mia nonna Cecilia abitava proprio su per la pontara del Castello e per andarla a trovare io passavo sempre di lì.
La Mora era la proprietaria dell'osteria che era una vera e propria piccola realtà valdagnese.
Dentro c'erano sempre dei vecchi che giocavano a carte e dalla cucina usciva sempre odore di mangiare.
Quando d'estate non andavo a scuola, passavo molto tempo da mia nonna al Castello.
Lei ogni tanto mi dava dei soldi per andarmi a prendere la spuma, dopo aver giocato.
Mi sembrano davvero dei ricordi di altri tempi.
Mi sembra di aver vissuto una vita fa.
La Mora era una donna molto ruspia, a me sembrava sempre cattivissima.
Non ero felice quando la mia nonna si voleva fermare a parlare con lei.
Io vedevo quella donna sempre arcigna, sempre con la fronte aggrottata.
Un giorno la mia nonna mi raccontò che la Mora era rimasta sola molto giovane e che, da quel momento, aveva seguito la sua osteria senza guardare in faccia nessuno.
I Tre Scalini erano tappa fissa prima di tornare a casa dopo essere state al mercato, il venerdì.
Lì mia nonna si prendeva uno spritz ed io la consueta spuma, che mi piaceva molto.
La Mora era solita urlare e non sapevo perché.
Il Venerdì c'era spesso odore di trippa da quelle parti e c'era sempre molta gente che pranzava da sola.
Mi piace pensare, ora che sono passati tanti anni, ai Tre Scalini come una sorta di Isola che non c'è.
Un luogo dove le anime sole e vaganti trovavano ristoro, qualche parola, un ombra de bianco e sicuramente un po' di sensazione casalinga.
I Tre Scalini non ci sono più.
Ricordo che la Mora morì qualche anno prima della mia nonna.
Lì ora ci sono degli appartamenti ma per me ci saranno sempre quei balconi verdi, le urla della Mora, la trippa e la spuma.

Un grazie grande a Massimo per la foto della via.

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